Il 22 Marzo 2023, a seguito dell’appello di ARERA, con tre ordinanze il Consiglio di Stato ha sospeso l’esecutività della sentenza del TAR della Lombardia, rendendo nuovamente efficace la delibera ARERA e il prelievo sugli extraprofitti, per ragioni cautelari, cioè anteponendo agli interessi degli operatori il sostegno ai consumatori contro il caro energia.
Il Consiglio ha però fissato un’udienza il 5 dicembre 2023 per discutere sul merito dell’art.15bis e verificarne la compatibilità con la normativa europea.
Ciò significa che i produttori rinnovabili devono continuare a pagare in via cautelare e, solo dopo l’udienza di dicembre, eventualmente, e dopo un rinvio alla Corte di Giustizie europea, potrebbero esserci dei rimborsi.
Si apre infatti la possibilità di una possibile disapplicazione della norma nazionale o del rinvio della questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Breve riassunto degli eventi:
- Gennaio 2022 – l’art.15bis del DL Sostegni ter (n.04/2022) stabilisce un meccanismo di prelievo a 2 vie sugli extraprofitti dei produttori di energia rinnovabile, fissando di fatto un tetto di 60 €/MWh circa al prezzo dell’energia da febbraio a dicembre 2022.
- Giugno 2022 – la delibera ARERA 266/2022 dà attuazione al DL Sostegni ter e il GSE effettua il prelievo ai produttori
- Agosto 2022 – il DL 155/2022 proroga l’efficacia del prelievo degli extraprofitti fino a giugno 2023
- Dicembre 2022 – il TAR della Lombardia accoglie il ricorso di alcuni operatori ed annulla la delibera ARERA 266/2022 e di conseguenza il prelievo
- Gennaio 2023 – a seguito del ricorso di ARERA, il Consiglio di Stato sospende gli effetti della sentenza del TAR in attesa delle relative motivazioni, resuscitando delibera ARERA e prelievo extraprofitti
- Febbraio 2023 – il TAR pubblica le motivazioni annullando nuovamente la delibera ARERA ed il GSE sospende i prelievi
- 22 Marzo 2023, a seguito dell’appello di ARERA, il Consiglio di Stato sospende la sentenza del TAR, rendendo nuovamente efficacie la delibera ARERA e il prelievo
- 5 dicembre 2023 udienza per discutere del merito dell’art.15bis e verificarne la compatibilità con la normativa europea
- Possibile interpello alla corte di giustizia europea