Il FER X transitorio rinnova i meccanismi di sostegno per la produzione elettrica rinnovabile, introducendo per la prima volta nelle politiche incentivanti nazionali il principio DNSH, già applicato ai finanziamenti PNRR (agrivoltaico e CACER).
DNSH sta per do no significant harm, come stabilito dal Regolamento (UE) 2020/852 che impone che gli interventi finanziati con fondi pubblici non danneggino i sei obiettivi ambientali che seguono:
- mitigazione dei cambiamenti climatici,
- adattamento ai cambiamenti climatici,
- l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine,
- transizione verso un’economia circolare,
- prevenzione e la riduzione dell’inquinamento,
- protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Il decreto FER-X transitorio pone il rispetto del DNSH come requisito fondamentale per l’accesso agli incentivi, esige una dichiarazione specifica da parte di ciascun beneficiario, premia aggiungendo punti di priorità agli impianti che adottano misure di riduzione dell’impatto ambientale, introduce vincoli localizzativi in aree sensibili o vicine a zone protette e impone prescrizioni progettuali legate alla compatibilità ambientale.
Per controbilanciare la crescente semplificazione autorizzativa atta a favorire lo sviluppo degli impianti FER (ridotta assoggettabilità VIA e aree idonee), la verifica DNSH rappresenta un caposaldo della salvaguardia ambientale cui gli standard europei legano sempre più gli aiuti pubblici. Funge quindi da indirizzo progettuale, stimola l’innovazione tecnologica e incidere anche sulle strategie industriali e finanziarie degli operatori del settore.