La direttiva 19/2012/EU e il decreto legislativo 49/2014 stabiliscono gli standard da seguire nella produzione, vendita e fine vita dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), tra cui rientrano i moduli fotovoltaici.
I produttori che vendono i propri pannelli fotovoltaici in Italia devono: iscriversi al Registro nazionale RAEE, aderire ad un sistema di smaltimento riconosciuto, sostenere i costi di recupero e smaltimento dei moduli venduti e, infine, ritirare e smaltire, gratuitamente per il cliente e uno-contro-uno, i moduli dismessi sostituiti da quelli venduti. Per quest’ultimo punto, però, la vaghezza normativa fa sì che nessun produttore ritiri a proprie spese i moduli dismessi.
Con le nuove norme, per coloro che intendono costruire un nuovo impianto fotovoltaico o rinnovarne uno con moduli nuovi, la gestione del relativo fine vita avviene al momento dell’acquisto, nel prezzo dei moduli stessi. Peccato che la legge, però, consenta la possibilità di versare un contributo da 1 a 10 €/modulo e che quasi tutti i produttori scelgano di versare soltanto €1, che difficilmente coprirà il costo dell’effettiva dismissione. Questo vuoto normativo sicuramente richiederà in futuro nuove disposizioni di legge mirate.
Al momento il legislatore e il GSE si stanno occupando del fine vita dei cosiddetti moduli storici – sia domestici (installati in impianti di potenza < 10 kW) che professionali (≥ 10 kW) – prodotti e venduti prima del decreto del 2014, in particolare dei moduli installati negli impianti con incentivi in conto energia, per il cui smaltimento non è mai stato fatto alcun accantonamento. Proprio per garantire la dimissione ambientalmente compatibile di questi pannelli storici, il decreto prevede che il GSE trattenga dagli incentivi in conto energia un tanto a modulo, che verrà restituito solo contro prova dell’avvenuto smaltimento. Nel 2020 il decreto legislativo 118 introduce, come alternativa alle trattenute GSE, la possibilità di prestare un’analoga garanzia finanziaria presso il trust di un sistema collettivo riconosciuto, il cui elenco è pubblicato nel sito del Registro nazionale AEE.
Successivi dispositivi di legge hanno modificato i termini della questione, soprattutto negli importi coinvolti, fino all’assetto attuale definito nelle “Istruzioni operative per la gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici incentivati”, la cui ultima versione è stata pubblicata nel marzo 2025 dal GSE.
I proprietari degli impianti in conto energia (tutti, dal I al V) possono scegliere alternativamente tra:
- trattenute GSE di 20 €/modulo (a partire dal 11° anno di incentivo per i moduli professionali e spalmate in 10 quote annuali), che rappresentano una sorta di cauzione. Quando l’impianto non sarà più in esercizio, il proprietario si dovrà occupare di smaltire tutti i pannelli a sue spese ed il GSE, solo dopo aver ricevuto evidenza del corretto smaltimento, restituirà le trattenute.
- prestazione di una garanzia di 10 €/modulo, rateizzabile in 5 quote annuali, presso il trust di un sistema collettivo, che comprende anche l’effettivo servizio di smaltimento di tutti i moduli (raccolta, trasporto, trattamento adeguato, recupero e smaltimento ambientalmente compatibile). Questa garanzia, della quale 2 € sono dedicati alla gestione amministrativa, è anche un servizio, pertanto soggetto a IVA. Nel momento in cui i moduli saranno effettivamente smaltiti, alcuni consorzi restituiranno/richiederanno la differenza tra il prezzo effettivo e i 10 € accantonati, mentre altri se ne faranno carico, in positivo o in negativo, non chiedendo nulla. Questa adesione deve essere comunicata al GSE tramite l’applicativo RAEE del portale.
Dopo numerose proroghe, dal 2025,per chi non lo avesse già fatto nel 2024, è possibile prestare la garanzia finanziaria tramite trust ogni anno in 2 finestre temporali di 60 giorni. Nel 2025 le 2 finestre sono dal 1 aprile al 31 maggio e dal 1 luglio al 30 settembre, mentre per gli anni successivi dal 1 febbraio al 31 marzo, la prima, e dal 1 giugno al 31 luglio, la seconda. Una volta ricevuta la pratica, il GSE interromperà le trattenute e restituirà quanto accantonato fino a quel momento, entro 180 giorni. Nella maggior parte dei casi, però, il GSE non ha ancora iniziato a rendere quanto trattenuto, nonostante ad ottobre 2024 abbia comunicato di essere in procinto di farlo.
Indipendentemente dalla scelta in materia di fine vita, per la legge, e per il GSE, il proprietario del RAEE, quindi dell’impianto, conserva sempre la responsabilità della catena di trattamento del rifiuto. Proprio per questa ragione, i consorzi hanno proposto l’istituto giuridico del trust, che isola e protegge i fondi accantonati assicurandone l’utilizzo esclusivo per il fine vita dei pannelli, qualunque cosa possa accadere al consorzio stesso. Ed è sempre in nome di questa responsabilità che è il proprietario dell’impianto a dover inviare tramite SIAD al GSE evidenza del corretto trattamento dei moduli dismessi, che può essere:
- ritiro in garanzia ad opera del trust del sistema collettivo per il successivo smaltimento,
- ritiro per smaltimento al di fuori del territorio nazionale;
- ritiro per successivo smaltimento ad opera dell’O&M contractor;
- stoccaggio temporaneo RAEE (18 mesi) preliminare al recupero/smaltimento;
- deposito come scorta tecnica (dinamica);
- vendita al di fuori del territorio nazionale del modulo ancora funzionante, allegando prova della sua effettiva capacità produttiva ad opera di un soggetto qualificato.
Entro sei mesi dalla presentazione della pratica SIAD, è sempre il soggetto responsabile a dover completare la pratica caricando evidenza dell’avvenuto smaltimento da parte del soggetto incaricato (4° copia del formulario FIR in Italia, Allegato VII del CE 1013/2006 per il trasporto di rifiuti transfrontaliero).
In caso di sostituzione totale dei moduli fotovoltaici, previa presentazione tramite SIAD della corretta gestione del fine vita sia dei moduli dismessi che di quelli nuovi installati ai sensi del “Collegato ambientale”, il GSE interromperà il meccanismo di prelievo, restituendo quanto trattenuto fino a quel momento entro 120 giorni. In caso di sostituzione parziale (purché in un unico intervento e di più della metà dei pannelli), il GSE rimodulerà le trattenute di conseguenza, a condizione di ricevere evidenze analoghe a quelle per il revamping totale.
Il GSE ha messo a disposizione nel proprio portale un cruscotto dedicato al monitoraggio delle trattenute e dell’eventuale adesione ai Sistemi Collettivi che ciascun soggetto responsabile può consultare nell’applicativo FTV (conto energia) del proprio profilo. In allegato anche una breve presentazione GSE a riguardo.
Le istruzioni operative GSE per i RAEE incentivati del marzo 2025